In età etrusca arcaica, la città viene costruita con criteri urbanistici innovativi, sulla base di uno schema regolare, con strade glareate sulle quali si affacciano edifici delimitati da canali drenanti, necessari per occupare stabilmente questa porzione di territorio, nonostante il precario equilibrio idrogeologico; anche il territorio circostante viene centuriato e organizzato con pozzi e canali, secondo un orientamento mantenutosi riconoscibile attraverso i secoli.
Nel settore sud-orientale della Gonfienti etrusca, all’interno di un quartiere, è stato messo in luce un edificio residenziale di notevoli dimensioni (circa 1.400 mq), la cui organizzazione interna richiama le strutture di Marzabotto e di Roma arcaica, con ambienti prospicienti il cortile centrale con pozzo e portico perimetrale; di quest’ultimo è stato rinvenuto e scavato il poderoso crollo della copertura fittile del tetto, con tegole, coppi con antefissa a palmetta, coppi di colmo e tegole trapezoidali in corrispondenza degli angoli, associate in posizione di caduta ad antefisse a testa femminile incorniciate entro nimbo a conchiglia.
I materiali ceramici all’interno degli edifici sono quelli tipici di un contesto domestico di VI e V secolo a.C , con forme da mensa, da dispensa e da cucina in impasto e in ceramica depurata; vasellame di bucchero, per lo più riferibile a produzioni locali, con forme peculiari, come i kyathoi con anse a corna tronche e cave e i bacili con vasca umbonata su alto piede a tromba, di derivazione metallica.
Il livello economico e culturale degli abitanti di Gonfienti e l’inserimento del centro all’interno di una estesa rete di contatti commerciali è suggerito dalla rilevante presenza di ceramiche da simposio di produzione attica, con alcuni frammenti a figure nere e con numerose kylikes a figure rosse, la più nota delle quali è la grande coppa a figure rosse attribuita al pittore ateniese Douris , realizzata intorno al 475-470 a.C..