Dalla seconda metà degli anni Novanta, i lavori di realizzazione dell’Interporto per la Toscana Centrale hanno portato alla luce i resti di un importante insediamento etrusco arcaico, preceduto da stanziamenti umani risalenti all’età del Bronzo e seguito da più rari stanziamenti di età romana.
Nel corso dell’età etrusca arcaica, il territorio fiorentino-fiesolano vive una stagione di notevole vitalità, determinata dal rafforzamento della viabilità interna di collegamento fra l’Etruria propria e l’area transappenninica con i mercati dell’Adriatico; in questo periodo, sulla riva destra del Bisenzio, viene decisa e pianificata la fondazione del centro di impianto ortogonale di Gonfienti, controllato e difeso da piccoli stanziamenti collocati sulle vicine alture e speculare a quello di Kainua-Marzabotto sul Reno, posto al di là dell’Appennino sulla strada per Bologna.
Gonfienti è in posizione strategica rispetto a Fiesole e a Firenze, con il guado sull’Arno, che collegava le aree interne fino allo sbocco pisano sul Tirreno e accoglieva i corsi d’acqua da Nord, raccordando le relative vallate fluviali, anch’esse vie di comunicazione naturali, con i passi montani.
Il progetto Gonfienti si basa su tre luoghi – strategici e complementari fra loro -, attraverso i quali sviluppare la ricerca, la conoscenza, la fruizione pubblica del contesto, garantendone in contemporanea la tutela: